Thunder Blade
[Chris Butler/U. S. Gold, 1988 - Commodore 64]


Immaginate un doppio processore 68000, innesti prospettici di "bubbles", una velocità di scrolling in tre dimensioni mai vista prima, immaginate di doverlo convertire su un otto bit che non ha chip appositi per lo "scaling"...
Thunder Blade è considerata la conversione impossibile per antonomasia, la prova tangibile che qualcosa che non potrebbe esistere esiste. Tremila anni di filosofia ellenica sul non essere spazzati via nel tempo di un carimento da floppy. Il non essere esiste. Chris Butler ce l'ha fatta: ha ideato routine di zoom avanzato, le ha unite per ottenere un bidimensionale avanzato. Solo questo ed è passato alla storia come un genio dell'informatica. Che poi Thunder Blade sia giocabile e bello, passa praticamente in secondo piano rispetto al miracolo ottenuto.

Presentazione: 90%

Per la prima volta un multiload da parte di Butler. Comunque è veloce.

Grafica: 95%

Vedere per credere! Puoi volare ad altissima quota o atterrare sopra un carro armato prima di sparargli. Ottima sia nella vista da sopra che dietro.

Sonoro: 70%

A memoria non so quanto sia fedele e il Mame non lo emula nel momento in cui scrivo. Comunque è fatto bene.

Giocabilità: 90%

Sulle prime non è facile muoversi in 3 dimensioni, ma ci si prende la mano con molta velocità.

Longevità: 75%

Solo quattro livelli, ma questo è un difetto dell'arcade che puntava più sull'impatto grafico che sulla durata. Lo finirete abbastanza in fretta.

Globale: 84%

Probabilmente la miglior conversione mai effettuata da essere umano.

- Fleym

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