Tomb Raider - The Last Revelation
[Core Design/Eidos Interactive, 1999 - Sony PlayStation]


Tomb Raider IV - The Last Revelation è arrivato in sordina nell'ambiente videoludico. Dopo Tomb Raider III, la serie sembrava aver detto tutto, la discesa era verticale e lo stesso team di sviluppo impegnato nello stesso genere di gioco non sembrava poter dare nuova linfa vitale. Certo, alla Eidos si sbracciavano, dicevano che era sotto sviluppo da più di due anni (ancor prima che venisse pubblicato Tomb Raider II!), che ci sarebbero state enormi novità sotto TUTTI i punti di vista! Innanzitutto un ritorno pieno alle origini, niente più livelli assurdi e situazioni di difficoltà disumane, ma una curva di apprendimento graduale. Inoltre le ambientazioni non avrebbero avuto più nulla di tecnologico! Lara Croft è una Indiana Jones in gonnella? Bene, allora quale posto più adatto dell'Egitto per lo svolgersi dell'avventura? Le premesse potevano sembrare ottime, ma andiamo, chi aveva voglia e tempo di credergli ancora? Nessuno, me compreso. Proprio per questo le anteprime sui giornali erano scarne e pessimistiche, le previsioni poco rosee e i fan si disperdevano... Ma, come storia insegna, mai dare nulla per scontato!

Presentazione: 90%

E' difficile dare una valutazione riguardo a questo ambito. Se escludiamo la cover del gioco, probabilmente la più banale che la mia mente possa ricordare, una presentazione in stile "classico" con filmatino in Computer Grafica non c'è. Alla Core decidono subito di mischiare le carte in tavola e ci presentano una intro... totalmente interattiva! Ci troviamo alle prese con una Lara Croft giovanissima nel 1984, in un'ambientazione Cambogiana e al seguito del suo mentore, Von Croy! Non esiste più la casa di Lara (peccato!), il tutorial fa parte del gioco. Così se non avessimo mai provato un gioco della serie avremo la possibilità di acquisire i comandi gradualmente. Mentre procederemo nella prima semplicissima sessione di gioco, cominceremo anche a capire il legame che lega Lara a Von Croy, che passa da una situazione di assoluto rispetto ad una di reciproche scorrettezze, che si protrarrà per tutta la durata del gioco. Perchè? Beh, finite la fase di tutorial e vedrete!

Grafica: 90%

Finalmente delle sequenze in Computer Grafica degne di questo nome! Dopo le terrificanti idiozie di Tomb Raider III, alla Core hanno deciso di darsi una scrollata e finalmente ci troveremo davanti a dei buoni Full Motion Video che, ovviamente, faranno da intermezzo alla vicenda. La cosa che più mi stupisce è il numero incredibilmente elevato di questi brevi spezzoni filmati! Non ho idea di come abbiano fatto a limitarsi ad un solo Cd di gioco. La grafica in-game invece ridimensiona le intenzioni di Tomb Raider III. Piuttosto di avere stage enormi, giganteschi e pazzeschi che scattano, ci troveremo davanti molto a spesso a stanze di limitata dimensione, anche se molto dettagliate. In più Lara utilizza la tecnica del single skin, ovvero sul suo corpo non vedremo più le attaccature del poligoni ma un'omogeneità nei movimenti e nella stesura delle textures! Ottimo lavoro! Per il resto l'ambientazione egizia ha giovato alle ambientazioni, alla Core si sono sbizzarriti non rendendo monotona l'unica regione in cui si svolge il gioco. Per questo il Palazzo di Demetrio ci stupirà, scalare la Piramide di Giza sarà un'emozione (davvero!), la Città dei Morti ci farà paura e i trabocchetti (anche visivi!) ci faranno innamorare di nuovo, o per la prima volta!

Sonoro: 75%

Mi dispiace, ma alla Core non riescono a rinverdire i fasti del primo capitolo dal punto di vista sonoro. Sarò io che apprezzo le musiche di atmosfera, ma essere a cavallo di un sidecar tra i canion e i complessi egizi e sentire in sottofondo della musica techno di serie b... Insomma, la cosa mi fa piuttosto pena! Qualche brano adatto alla situazione c'è, ma spenta la console chi se lo ricorderà? Per fortuna il titolo si rivaluta con il doppiaggio, vario e di buona qualità. Finalmente ogni personaggio ha la sua voce e questo non fa che giovare alle (tantissime!) sequenze non interattive del gioco.

Giocabilità: 95%

Con calma. Di base, in Tomb Raider IV non farete nulla di diverso rispetto ai precendenti. E allora a cosa è dovuto questo voto folle? Al fatto che quelli della Core siano impazziti e abbiano messo in mezzo QUALSIASI cosa! Non troverete più enigmi stile "sposta il masso là sopra"! Neanche uno! Le leve non saranno più le solite spalmate sul muro, ma le troverete di tutti i gusti (in certi casi sarà necessario anche lanciarsi contro di esse ed attivarle appendendosi!). Basta con chiavi, serrature, porte e cose simili. In pratica tutte quelle caratteristiche storiche che, nel bene e nel male, avevano caratterizzato la serie Tomb Raider, vengono prese e buttate. Poi c'è da parlare delle trappole e degli enigmi. Già verso gli inizi del gioco vi chiederete "ma come hanno fatto a pensare una cosa simile?". Avete mai provato a proseguire in un videogame costretti ad un gioco dell'oca contro un Dio? Io dico di no. E avete mai provato ad aprire una porta con una bilancia che accetta solo 3 litri d'acqua e, cavolo, voi avete una borraccia da 5 e una da 3? Non credo. E siete mai stati inseguiti da spiritelli maligni che dovrete rinchiudere in un totem? Neanche questo! Insomma, io li ho trovati stupendi, vari e geniali! E ancora, ci sono una moltitudine di nuovi nemici, finalmente diversi tra loro, finalmente belli a vedersi! Peccano un po' per l'intelligenza artificiale, ma Tomb Raider IV non è assolutamente action e non vi interesserà. Gestione dell'inventario cambiata rispetto al passato, il menù non sarà più a cerchi (peccato, mi piaceva), ma in stile elenco oggetti. Questo permetterà di avere maggior controllo delle proprie risorse. Una torcia accesa potrà essere spenta e riposta nell'inventario per essere usata in futuro, un mirino potrà essere montato ad una balestra e sparare a distanza (magari ad un gruppo di scheletri... ihihihi). Aggiungiamo al minestrone nuove armi, nuove animazioni come le fasi di equilibrismo (mentre magari vi sparano!) e di lancio tra le liane, nuovi mezzi da usare in maniera finalmente utile come jeep e moto. Che altro dire? Forse che i medikit ora vi cureranno anche dal veleno, altrimenti vedrete lo schermo in preda agli svarioni? Forse che, in pratica, non esistono più i livelli? Insomma, spero abbiate capito che in Tomb Raider IV c'è stata una piccola rivoluzione.

Longevità: 85%

Il terrore di dovermi trovare di fronte ad un sistema di salvataggio stile Tomb Raider III mi fece venire i brividi. Per fortuna ora potrete salvare dove, come e quando volete. Basta situazioni impossibili per cercare di raggiugnere i cristalli, ora la situazione si fa più semplice (o più umana se volete). E poi gli schemi, che ora sono circa 40, sono decisamente diversi. Un'avventura da 40 livelli avrebbe ucciso anche il fan più accanito, ma come dicevo prima, la gestione è differente. Escludendo la prima parte del gioco, giunti ad Alessandria avrete un quadro di base che vi permetterà di muovervi tra alcuni schemi satellite, da affrontare in maniera praticamente autonoma. In molte occasioni potrete anche tornare dove eravate prima e prendere altri oggetti, il tutto con massima libertà. Ottima iniziativa! Inoltre, finalmente Tomb Raider... ha una storia! Se prima la sua forza si basava solo sul gioco (ecco, un qualche segno di narrazione c'era, ma meglio sorvolare...), ora sarete curiosi di come va a finire la vicenda Von Croy - Lara Croft, e non vi nascondo che il finale è molto... sorprendente!

Globale: 88%

Sicuramente il più bel Tomb Raider della serie, questo in maniera oggettiva. Io continuo a preferirigli il primo solo per l'innovazione apportata, altrimenti non ci sarebbe alcuna storia. Praticamente tutti hanno certificato questa impennata di stile nel quarto episodio della serie, peccato che i pregiudizi (in gran parte voluti dalla stessa Eidos) abbiano un po' lasciato in sordina un gioco stupendo come questo. Eppure, mai come in questo caso, i fan della serie si sono trovati davanti ad un gioco che li valorizzasse davvero!

- Cid Highwind

© 2005 GamEnd Team.