Turrican
[Rainbow Arts, 1990 - Commodore 64]


In quei tempi, nel 1990, scure nubi si addensavano sul futuro della Rainbow Arts, le Arti dell' Arcobaleno rischiavano di scomparire per le cause legali dovute ai loro precedenti lavori. Necessitavano di un' idea, di un gioco che fosse loro senza dipendere da prodotti già esistenti, di una killer application. Quella sera, nella pizzeria dove i programmatori si ritrovavano per cenare, uno di loro prese un tovagliolo e, come per ispirazione divina, incominciò ad abbozzare delle idee. Chiamò i suoi amici e parlò loro di un tempo lontano in una terra lontana, dove il demone Morgul rubava i sogni e le speranze ai bambini. Finchè un uomo, armò il suo cuore col coraggio e il suo braccio con l'acciaio e luce della giustizia, per riportare la gioia al mondo.
Finito il racconto, Manfred, così si chiamava, prese il salto di Super Mario Bros, l' esplorazione di Metroid, l'arsenale di Psycho-Nics Oscar, unì il tutto alla sua visione tecnologica e venne a noi il gioco definitivo.
Prima di lui, il nulla. Dopo di lui, i limiti del Commodore 64 erano solo patetiche scuse di programmatori incompetenti. Mappe enormi e incredibilmente varie, tali da sembrare impossibili in soli 64kb piene di bonus nascosti e strade alternative. Due tipi di sparo graficamente diversi, muri di energia, il folgoratore, la trasformazione in giroscopio, le mine, le granate:un arsenale di vastità sconfinata nel '90 anche per gli arcade più curati. Due sezioni a sparatutto. Boss nemici sparsi per i livelli, di proporzioni esagerate, alcuni grandi metà schermo che si muovono fluidamente. Un'esperienza capace di sconvolgere e cambiare la vita di ogni videoplayer.
Da un cognome italiano, Turricano, mutò il titolo originale che richiamava un uragano, Hurrican. Il resto fa parte del mito.

Presentazione: 97%

Caricamento veloce, multiload sopportabile anche su cassetta, schermata di caricamento manowariana e musica del titolo molto, ma molto accattivante. Effetti grafici da scena demo nell'animazione dei crediti. Possibilità di salvare i punteggi nella versione su floppy.

Grafica: 99%

Setta nuovi ed irraggiungibili standard anche per sistemi a 16bit, incredibilmente varia, colorata e spettacolare. Scrolling fluidissimo dotato di parallasse che raramente mostra cedimenti nonostane la mole di sprites presenti. Tavolozza varia.

Sonoro: 90%

Finalmente musiche degne di questo nome, non patetiche accozzaglie di bip definite "stile demo". Peccato che non siano farina del sacco di Ramiro Vaca, ma riletture rockeggianti delle musiche di Vince di Cola per il film "Transformers".

Giocabilità: 99%

Il gioco di "jump and run" definitivo. Un salto studiato in modo perfetto, dei comandi immediati senza sbavature, collisioni pulite, con mappe sconfinate, varietà immensa di situazioni, arsenale vasto, sezioni a sparatutto. Cosa pretendere di più?

Longevità: 99%

Turrican non si gioca per finirlo, ma perché esiste. Comunque sono 13 livelli immensamente vari divisi in 5 mondi per circa 3 ore continue di gioco senza savestate.

Globale: 97%

IL capolavoro che dimostra al mondo cos'è il Commodore 64, cos'è un gioco d'azione. Un'opera d'arte concepita da un appassionato di videogiochi per appassionati. Scordatevi le merdate moderne dove tutto viene deciso a tavolino da ricerche di mercato. In Turrican non c'è un pixel che sia lì senza motivo, se non per farne un monumento alla perfezione.

- Fleym

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