Alex Kidd - The Lost Stars
[SEGA, 1986]


Questi sono i classici giochi che mi fanno dubitare della stabilità mentale dei loro programmatori... allora in breve la trama è questa: voi siete un bambino, che per ragioni a me ignote deve attraversare le zone di un mondo composto per lo più da enormi dadi colorati... lungo la strada troverà nemici da saltare, piattaforme mobili, power up a tempo che gli permetteranno di sparare, saltare più in alto e cosette del genere... e fino a qui la trama è molto simile a quella di grandi classici del videoentertainment come "Super Mario Bros", quindi dovrebbe essere un bel gioco, facile, immediato e coinvolgente, no?

NOOOOOOO!!! Premettendo che i miei nervi hanno resistito veramente poco, e che comunque sfido chiunque abbia più di cinque anni a giocare ad Alex Kidd per più di mezz'ora e trovarlo non dico appassionante ma quantomeno divertente; il bambino malefico che salta e che muore ad ogni minimo contatto con un nemico o per ogni differenza a livello di pixel con una piattaforma inizierà ad esservi antipatico dopo pochissimo, per poi diventare con il passare del tempo una vera e propria rottura di p***e.

Gli unici pregi del gioco, ovvero l'immediatezza del sistema di controllo e la facilità di apprensione delle regole, vengono soffocati da una ripetività di situazioni evidente anche per un autistico... bah...

- Klaproth

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