Thundercade
[Seta, 1987]


Grafica: 85%

Molto ben fatta e improntata ad un certo realismo. Nonostante la varietà non sia il suo punto di forza, svolge ottimamente il suo dovere, anzi, si attesta ad ottimi livelli se si tiene conto della media di quel periodo (parliamo del 1987). La cosa migliore sono le esplosioni, sembrano quasi vere (anche se la Seta realizzerà le esplosioni migliori che abbia mai visto, insuperate per molti anni a venire, l'anno seguente con Twin Eagle)! Gli sprite, a dire il vero, sono fotrse un po' troppo piccoli, mentre i boss sono grossi quasi 3/4 dello schermo.

Sonoro: 65%

Forse la cosa peggiore del gioco. Il motivetto è uno solo e potrebbe venire a noia dopo un po', ma dopotutto si è talmente impegnati nella furia della distruzione che ci si fa caso a malapena. Gli effetti sonori invece sono proprio brutti, le esplosioni hanno un suono assurdo (avete presente quando si soffia dentro un sacchetto di carta e poi lo si fa scoppiare? Più o meno così) e il tutto è generalmente sciatto e noioso.

Giocabilità: 92%

Il vero punto di forza di Thundercade sta proprio qui, nella grandissima giocabilità. La difficoltà è calibrata magnificamente, non troppo facile all'inizio e non impossibile alla fine, e soprattutto al giocatore è lasciato ampio margine di movimento e gli è consentito di distruggere qualsiasi cosa! Avete capito bene: case, alberi, macchine, cespugli, silos, praticamente potete falciare di proiettili tutto ciò che capiti a tiro! E' veramente divertente radere al suolo un'intera città e farla franca Le armi non sono moltissime ma svolgono il loro compito dignitosamente.

Longevità: 85%

In genere gli sparatutto, una volta terminati, li si dimentica facilmente: non credo che questo sia il caso di Thundercade, soprattutto grazie alla sua elevata giocabilità. La possibilità di distruggere quasi tutto vi spingerà a tornarci su anche dopo averlo finito (e non ci riuscirete molto facilmente!), cercando di aumentare sempre di più il vostro punteggio; giocato in due, poi, il divertimento non può che aumentare. L'unica pecca, che poi un difetto non è esattamente, che si può addebitare a Thundercade è la sua cortezza, lo si finisce infatti in meno di mezz'ora, tenendo conto anche che non è suddiviso in livelli e si gioca senza pause, ma, almeno dal mio punto di vista, questo non influisce negativamente, perché è meglio giocare ad un gioco corto come questo che farsi due palle per ore con giochi infiniti come 1942 o Varth che alla fine stancano per la loro eccessiva prolissità.

Globale: 82%

Un piccolo grande sparatutto che ha nella giocabilità il suo punto di forza; da soli o con un amico vi divertirete (anche se non per molto, come spiegato poco sopra) a dare vita ad una sequenza di distruzione senza pari. Caldamente consigliato a tutti!

- Vaz

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