Truxton
[Toaplan/Taito, 1988]


Non tutte le ciambelle riescono con il buco. Questo è ciò che mi è venuto in mente dopo avere trascorso quasi un'ora giocando a Truxton ed avere scattato snapshots relative ai "boss" di fine livello o agli scenari particolarmente interessanti, alla splendida varietà di spari possibili ed alla realizzazione grafica delle "bombe" con un meraviglioso teschio in sovraimpressione, ed avere scoperto che il gioco in questione non ha fine. Supponendo che verrà quindi incluso nella sezione Fossa delle Marianne, tutto questo finirà nel vento, e di conseguenza mi sento un po' demoralizzato.

Peccato, perchè la resa grafica era spettacolare, con decine di nemici diversi che si muovevano su sfondi in parallasse degni di un incrocio fra Piranesi e Giger, le musiche di sottofondo inquietanti ed ossessive quanto basta per dare un ulteriore senso di alienazione, ed il fatto di potere incrementare la propria potenza di fuoco solo raccogliendo cinque power-ups rendeva il gioco difficile senza scivolare nella frustrazione per le morti che, specie nelle prime partite accadono con frequenza sufficientemente alta da creare sempre più impotenza nel giocatore. Ed a quel punto o molli o continui, ed il fatto che io abbia scelto di continuare fino alla fine, e che dall'inizio alla fine siano stati necessari 53 minuti (con i cheat, altrimenti credo non sarebbero bastati due anni...) per poi scoprire che una fine vera e propria non c'è, beh, rendono il tutto piuttosto inutile, a meno che non apparteniate a quella categoria di persone che adora vedere le proprie aspettative affogare in un mare di frustrazioni.

- Klaproth

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