L'appuntamento
[Giugno 2003 - Ottobre 2004]

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L'appuntamento è una di quelle storie che scrivi, dai ad un disegnatore perché faccia il suo lavoro e poi non si sa che fine faccia, salvo poi spuntare completata dopo tempo immemorabile. Mi spiego meglio.

Pochi giorni dopo aver terminato la stesura di 3x0, avevo già maturato l'idea di creare una trilogia basata sull'idea, trita e ritrita a dire il vero, dell'Amore e della Morte. Iniziai quindi a buttare giù qualche idea, e siccome Chiara, disegnatrice di 3x0, era al lavoro sulla prima parte, pensai di far disegnare la seconda a qualcun altro. Per motivi che non sto a spiegare in questa sede la cosa saltò, voglio dire, L'appuntamento non entrò a far parte della trilogia, sostituito da 2:0, ma la sceneggiatura venne completata e consegnata a Jean-Pierre Colella, disegnatore di Sulmona (AQ) e compagno di corso presso la Scuola del Fumetto di Pescara.

Conoscendo la sua predilezione per le storie mute, riuscii, seppur con grande sforzo per un logorroico come me, a scrivere una storia senza dialoghi, per di più lunga ben 8 tavole. Insomma, scritta la storia, pensavo che Jean-Pierre non ci avrebbe messo tanto a disegnare otto tavole... e invece, per un motivo o per un altro, il lavoro è rimasto interrotto per un anno intero, finché all'inizio di Ottobre J-P non mi chiama al cellulare per annunciarmi, davvero inaspettatamente per me, che mi ero quasi dimenticato della sua esistenza, di aver terminato l'opera. Ed ora, eccola qui per voi.

Non voglio rovinarvi il piacere della sorpresa finale, quindi parlerò solo dell'ispirazione - una fonte di ispirazione c'è sempre, per qualunque cosa - per questo fumetto. Ho preso spunto, difatti, da un cortometraggio, anch'esso muto, visto in televisione anni fa su una rete privata, credo partecipasse al festival SulmonaCinema, ma sinceramente non ricordo. L'inizio è identico - non ricordo il titolo né l'autore del corto - ma mentre nel filmato tutto era ambientato davanti allo specchio, io ho sviluppato di più la "storia", facendo uscire il protagonista per comprare i fiori, ecc.

Spesso vengo rimproverato per fare storie stupide, e quando scrivo storie serie mi si rimprovera di farle troppo tristi, come questa. E' difficile, per me, creare una via di mezzo, penso che la mia prova migliore nel tentativo di centrare tale obiettivo sia 3x0: L'appuntamento, comunque, è subdolo come 3x0: inizia con un certo registro, sviando completamente il lettore, per poi prendere tutt'altra direzione e concludersi in modo inaspettato. Ed è quello che voglio che succeda.
Già la base di partenza della trilogia non è il massimo dell'originalità, se poi mi metto a sviluppare intrecci "canonici" non vedo quale interesse possa susictare nel lettore. Una cosa di cui non sono molto convinto è il finale, credo sia un po' troppo teatrale, ma d'altro canto volevo finisse in quel modo e non ho trovato soluzione migliore...

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