E.
[26 Dicembre 2002 - 6 Gennaio 2003]

Copertina di Carmine Di Giandomenico

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Quasi sempre scrivo storie sceme, poi capita ogni tanto che impazzisca e faccia qualcosa di serio. Devo essere mentalmente predisposto, però.
L'inverno del 2002 è stato un pessimo periodo per me, sia dal punto di vista sentimentale che creativo. Mi ero convinto di non essere più in grado di scrivere qualcosa di decente, ed ero quasi arrivato al punto di lasciar perdere tutto. Poi, qualche sera prima di Natale, una chiacchierata con Chiara (la disegnatrice di 3x0, per intenderci) fu illuminante: Chiara mi consigliò di parlare di qualcosa che conoscessi bene, in modo da avere un punto di partenza con basi solidamente piantate (nella realtà). Fu l'inizio di tutto... se non ci fosse stata Chiara, non avrei scritto E. e forse avrei lasciato la Scuola del Fumetto e i comics in senso lato.
Invece per fortuna mia - che sorseggio un Bacardi al lime mentre scrivo - e sfortuna vostra - che state leggendo - l'idea venne subito, e fu come stappare un lavandino otturato: una volta iniziata la stesura ho disegnato ininterrottamente per due settimane (escludendo un'interruzione di 3 giorni a causa del Capodanno passato fuori Pescara) tutte le notti al ritmo di 3, anche 4 tavole al giorno. Non si trattava della solita storia stupida, però: a causa del pessimo umore che avevo in quel periodo, non riuscii a pensare ad altro che ad una storia dai tristi risvolti sentimentali accadutami nella primavera del 1995. Ricordo ancora (quasi) tutto quello che successe, grazie anche agli appunti scarabocchiati sul diario del liceo mano a mano che gli eventi si evolvevano, e quindi posso affermare che tutto quello che state per leggere è realmente accaduto nella misura del 95%.
I nomi, ovviamente, sono cambiati, ma solo quelli dei protagonisti, le date invece sono precise, e persino alcune frasi sono state realmente pronunciate e fedelmente riportate ed inserite nella storia.
Suppongo che a prima vista possa sembrare la solita storia d'amore non corrisposto, e non nego che sia così, ma ovviamente per me ha significato particolare, dato che si tratta pur sempre di qualcosa successo a me... la mia unica speranza, dati i disegni poco curati, è che tutto sia raccontato in modo tale da spingervi a leggere tutto fino alla fine.

A proposito di disegni, vorrei spendere due parole su questi. Essendo un tipo di storia per me assolutamente inusuale, decisi di adottare uno stile il più possibile diverso dal mio solito microfono antropomorfo. Il mio solito pessimo umore mi spinse inoltre a creare dei personaggi che fossero espressivi nella loro inespressività, ecco quindi spiegato il motivo degli occhi vuoti, come se fossero tutti dei fantasmi (ed in un certo senso lo sono, essendo dei fantasmo del mio passato...); a ben vedere, si tratta di un incrocio, più o meno voluto, fra Casper il fantasmino, Bone di Jeff Smith e il protagonista di cui non mi ricordo mai il nome di Nightmare before Christmas di Tim Burton. Per rendere il tutto ancora più inusuale scelsi una matita esageratamente grande, con un'orribile mina durissima che graffia il foglio e non aderisce per nulla alla carta, ecco perché il tratto è molto irregolare:

La matita usata per E.

Nonostante le difficoltà iniziali, a causa dell'enorme dimensione della matita, riusci presto ad imparare ad usarla abbastanza bene in modo tale da riuscire a terminare una tavola in un'ora circa.
Questa è la prima versione di E.; leggendo e rileggendo le 23 tavole non ero molto soddisfatto della resa finale, se non altro perché avevo tralasciato molti particolari per non dilungarmi troppo. Nell'estate del 2003 cambiai idea e decisi di rimettere mano al tutto, aggiungendo diverse cose che avevo tralasciato inizialmente e lavorai alacremente nel Luglio e nel Novembre dello stesso anno aggiungendo ben 49 tavole.
Non voglio dire altro sulla storia e i personaggi, vi lascio alla lettura prima di proseguire con il paragrafo successivo, che vi svelerà alcuni paralleli tra la storia ed i fatti realmente accaduti.

Marco A., 12/1994
Marco (Mauro), Dicembre 1994

Vaz, 4/1995
Vasco (Mario), Aprile 1995

E.: cos'è cambiato, cos'è rimasto, cos'è successo dopo

Questa sezione possiamo considerarla una specie di spoiler, quindi meglio leggerla dopo aver letto la storia fino alla fine. Via con la lista...

- Il titolo originale di E. era My poor brain, titolo rubato da una canzone dei Foo Fighters (dal loro album The color and the shape del 1997), che si legge ancora nonostante abbia tentato di cancellarlo. Con l'aggiunta delle 49 tavole successive My poor brain divenne il titolo della prima parte, mentre la seconda è intitolata L'appartamento.

- Nella storia non è menzionata la città dove si svolge l'azione, né la scuola dove è ambientata buona parte della vicenda. La città, ovviamente, è Pescara, il liceo è lo scientifico "Leonardo da Vinci", che ho frequentato dal 1990 al 1995 (chi c'è stato riconoscerà facilmente i muri in mattoni a vista nella tav. 4, così come la ringhiera del primo piano che dà sull'aula magna (ultima vignetta).

- I nomi dei protagonisti sono inventati, naturalmente. Quindi io sono diventato Mario, mentre Mauro in realtà è Marco Antonini, una vecchia conoscenza anche di questo sito, essendo l'autore di New York calling, diario (ora interrotto) dalla Grande Mela dove ora vive e lavora. Elena ovviamente non si chiama così e per ora meglio non rivelare la sua identità, dato che è all'oscuro di tutto e sinceramente non so ocme possa prenderla... il buon vecchio Ema è il diminutivo dell'inossidabile Emanuele Barboni, una celebrità nella scena musicale pescarese, essendo ora il leader degli Ufo Robot, band che fa esclusivamente cover delle vecchie sigle dei cartoni animati, nonché assiduo frequentatore della facoltà di Geologia presso l'Università di Chieti. Il povero Giovanni in realtà si chiama Giuseppe, e non so più che cosa faccia né come stia. La scena descritta nelle tavv. 8-9 purtroppo è vera al 100% e me ne sento in colpa ancora oggi.

- La scena della confessione al telefono nelle tavv. 11-13 è anch'essa tristemente vera. Molti la trovano esilarante, ma per me non è stato affatto divertente... l'unica differenza rispetto alla realtà è che al termine della telefonata non ho spaccato la cornetta contro il muro.

- Il diverbio fra Mauro e Mario che sancisce la rottura fra i due avvenne realmente fra Maggio e Giugno del 1995; nella seconda versione però aggiunsi scene che in realtà avvennero prima di tale litigio... e per mantenere una precisione maniacale con quegli avvenimenti decisi di cambiare il mese, anticipando la faccenda di No Playback ad Aprile.

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