Alien Syndrome
[SEGA, 1987]


Ammazza ammazza ammazza!!! Uccidi uccidi uccidi!!! Dove c***o sono quei dannati alieni??? Ehm... dunque... questo è l'ennesimo gioco improntato sulla difficoltà di rapporti fra la razza umana e qualsiasi altra forma di vita presente nella nostra galassia. Come in ogni altro gioco di questo tipo dovrete convincere gli alieni a liberare i vostri compagni ed a tornarsene nella loro galassia con la vostra dialettica superiore (un po' come Berlusconi con la cultura islamica -ndVaz) (leggi: con un fucilazzo della Madonna potenziabile di volta in volta in laser, sparapalledifuoco o semplice lanciafiamme).

Il gioco in sè non presenta regole particolarmente complicate: all'inizio del gioco voi potete scegliere tra un uomo ed una donna (ed è anche possibile giocare in due contemporaneamente), e dopo una breve schermata introduttiva sullo schema che vi accingete ad affrontare vedrete l'astronave "a volo d'uccello".

Il vostro compito sarà quello di recuperare tutti i vostri compagni caduti preda degli alieni cercando contemporaneamente di far scoppiare quanti più baccelloni possibile (gli alieni hanno una curiosa forma "a fagiolo") coadiuvati da scatole inserite nel muro facilmente riconoscibili che vi forniranno i power-up menzionati prima, e che rimangono anche se perdete una vita. Altre scatole vi mostreranno la mappa dell'astronave con in rosso i punti dove si trovano i vostri compagni ancora da liberare, disposti nell'astronave in maniera simmetrica (... i gusti degli alieni...) ed una volta che ne avrete liberati abbastanza verrete ammessi alla presenza dell'alienone di turno.

Un grosso difetto di questo coin-op è la difficoltà un po' troppo elevata, tanto che nelle prime cinque-sei partite venivo annientato completamente nel giro di pochi secondi (e mi immagino quanto dvesse essere frustrante ciò quando per giocarci era necessario pagare i crediti!) e non è possibile continuare; poi, presa confidenza con il sistema di controllo e soprattutto compreso che non occorreva andare tanto per il sottile, ho incominciato ad avere le prime soddisfazioni... che altro dire... un buon gioco, discreta grafica e discreto sonoro, forse un po' difficile da imparare, ma una volta fatta pratica con i comandi (fortemente consigliato un joypad) potreste anche appassionarvici.

- Klaproth

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