Garou - Mark of the Wolves
[SNK, 1999]


Garou – Mark Of The Wolves, è ultimo capitolo della saga di Fatal Fury, noto picchiaduro e classico cavallo di battaglia della SNK, prodotto in quello che era il suo periodo d’oro, prima che andasse incontro alla crisi finanziaria. Il gioco è ambientato 17-18 anni dopo gli avvenimenti del primo episodio della saga, ovvero quando Terry Bogard decide di adottare Rock Howard, figlio dell’arcinemico Geese, dopo che è (apparentemente) morto nello scontro finale. Rock oramai è grande e ha appreso e perfezionato le arti marziali di suo padre assieme a quelle di Terry e ora ha intenzione di scoprire la verità su sua madre partecipando ad un torneo di arti marziali nella zona di Southtown. Ad accompagnarlo, oltre il suo maestro, ci saranno una serie di personaggi con un carisma non indifferente: Kim Dong Hwan e Kim Jae Hoon, figli del più noto Kim Kaphwan, il simpatico ninja Hokutomaru, allievo di Andy Bogard, fratello di Terry, Butt Khushmood, che rappresenta nientepopodimeno che il Kyokugen Karate (si quello di Ryo Sakazaki di Art Of Fighting :D), gli esperti di Kung-Fu Gato e Hotaru Futaba, il wrestler Tizoc The Griffon, il misterioso Freeman, il poliziotto Kevin Rian e la gnocca di turno B. Jenet a capo di una stramba banda di pirati, chiudono il cerchio i boss Grant e Kain R. Heinlein, che pare abbia qualche parentela con i Howard.

Ora la domanda è più che lecita: si può davvero considerare MOTW come il vero seguito della saga di Fatal Fury? Sebbene sia stato confermato ufficialmente, personalmente direi si e no: l’ambiente è sempre quello, la città di Southtown, ricostruita dopo i tragici avvenimenti del Zero Cannon (vedi King Of Fighters 2000) e riferimenti ai precedenti episodi c’è ne sono eccome, ma il protagonista non è più Terry, che si potrebbe considerare in MOTW come un apriporta per questa nuova generazione di lottatori, e mancano tutti quei personaggi che hanno da sempre caratterizzato la serie, manca persino il sistema a cambi di piano che ha da sempre caratterizzato la serie, sostituendolo con uno sfondo a singolo piano. Non si può non menzionare la grandiosa qualità grafica del gioco, perfetta, che si può mettere allo stesso livello della serie di Last Blade (sempre su Neo-Geo) e anche le animazioni stesse sono degne di nota, specie a confronto con altri giochi della stessa scheda, così come gli sfondi, molto colorati e suggestivi, come quelli di Freeman o di Rock. Il sonoro è ben curato, sia quella della spiegazione dei controlli, che quella della selezione dei personaggi e le musiche degli stage sono tutte ispirate e spaziano su più generi musicali, anche le voci dei personaggi sono bellissime e danno maggiore carisma al personaggio (personalmente quelle che preferisco sono quelle di Terry e di Butt). La giocabilità del gioco è a grandi livelli: MOTW diverte parecchio concentrando tutto su un piano di gioco rendendolo meno strategico rispetto alle serie precedenti, la difficoltà del gioco poi è anche ben calibrata, fatto importante dato che i giochi della SNK hanno sempre avuto il difetto di essere esageratamente difficili, e finito il gioco con un personaggio verrà sicuramente voglia di giocare con gli altri non solo per vedere il finale, ma anche per la semplicità e la quantità delle loro mosse, che favorisce di non poco la longevità complessiva. La power bar è composta da due livelli, una chiamata S (Super Move), l’altra P (Potential Power) e solitamente per fare le super basta compiere due mezze lune e i pugni/calci forti/deboli a seconda se si vuole fare una S o una P move. A differenza degli altri Fatal Fury, la life bar presenta solo una semplice barra, ma introduce il T.O.P System (Tactical Offensive Position): una volta selezionato il personaggio vi sarà chiesto di posizionare il momento T.O.P a inizio, a metà o a fine barra e quando nel gioco arriverete a quel punto si avrà una maggiore forza, un lento recupero di energia e la possibilità di eseguire un ulteriore colpo speciale, il T.O.P Attack, premendo semplicemente i pulsanti forti contemporaneamente. Importante inoltre segnalare il sistema di difesa dei combattimenti con il Just Defense, il Guard Cancel e il Guard Crash: il primo consiste di parare gli attacchi avversari prima del loro compimento, il secondo consiste la possibilità di contrattaccare l’avversario dopo il Just Defense e l’ultimo avviene quando si para troppe volte e ad un certo punto il nostro personaggio lampeggerà di rosso evitando di parare la mossa successiva del nostro avversario. Infine segnalo il Continue Service, gia apparso in King Of Fighters 1999: una volta perso e premuto il continue vi sarà data la possibilità di aumentare la vostra power bar al massimo livello, di diminuire il livello di difficoltà, di diminuire di un quarto la life bar dell’avversario o di giocare normalmente.

Gli unici difetti che si possono riscontrare nel gioco sono due: la presenza di soli 14 personaggi (di cui 2 sono segreti) e la scarsa casualità dei combattimenti: più volte mi è capitato di combattere sempre con alcuni personaggi negli stessi livelli, ma certamente queste due piccole pecche non intaccano la qualità altissima del gioco. Concludendo Garou – Mark Of The Wolves è sicuramente uno dei migliori, se non il migliore, picchiaduro bidimensionale uscito per Neo-Geo, contando sopratutto il fatto che il gioco sfrutta ai limiti la scheda e che qualche anno dopo la SNK fallirà. Consigliatissimo, sopratutto ai fan dei giochi di lotta, non ve ne pentirete.

- Deftony

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