Truxton/Tatsujin
[Toaplan/Taito, 1988]


Dominatore.
Con questo titolo Toaplan toccava nell'88 altissime vette nel creare il più classico sparatutto spaziale. In Tatsujin, ogni cosa sembra fatta seguendo schemi pre-esistenti, come se il gioco esistesse già e fosse un remake di se stesso. Questa sensazione è fortificata da una grafica nella norma ma dall'aspetto datato, nella semplicità e schematicità del concept, nelle musiche.
Distribuito da Taito, ha assunto fuori dal Giappone il titolo Truxton, privo di significato ma dal suono molto fantascientifico. La bomba a forma di teschio diventerà il simbolo della serie.

Grafica: 80%

Classica, pulitissima e squadrata nelle strutture meccaniche, molto particolare in quelle organiche.

Sonoro: 80%

Classica, orecchiabile, da un senso di già sentito misto a un qualcosa di pseudo-epico. Belli gli effetti.

Giocabilità: 90%

Tre tipi di sparo: aperto, concentrato ed a ricerca, distinguibili dal colore; nonché le pulitissime collisioni e il senso di "posso farcela" lo rendono una punta di diamante nel suo genere. Peccato per la mancanza di un'opzione per due giocatori in contemporanea.

Longevità: 90%

Tatsujin è lungo e dannatamente difficile senza diventare frustrante.

Globale: 80%

Riassumendo in sé molti stereotipi dello sparatutto nipponico fine anni '80, Truxton ne diventa il più classico, sembra vecchio mentre è una novità. Resta però un ottimo gioco.

- Fleym

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