Willow
[Capcom, 1989]


Una delle poche conversioni da film a videogioco che non mi abbia deluso, anche perchè realizzare un coin-op più fedele alla trama era pressochè impossibile. I fan (?) potranno infatti ritrovare tutti i personaggi a loro cari sparsi nei sei livelli di questa avventura fantastica che ai tempi non mancò di impressionare persino mia madre, e come gli effetti speciali della Lucasfilm, spettacolari all'epoca, non perdono in dignità neppure oggi, così a distanza di quasi quindici anni questo videogioco rimane un platform giocabilissimo, specie in confronto a certe ciofeche uscite negli ultimi tempi. Impersonare di volta in volta Willow Ufgood o Madmartigan è infatti quanto di più appassionante possiate immaginare, con combattimenti a colpi di magia o di spada che difficilmente vi lasceranno indifferenti, illustrati con una grafica stupenda che dà il meglio nella realizzazione delle magie più potenti (guardate l'effetto "onda" della magia per fermare il tempo e ricordatevi che eravamo solo nel 1988...) e negli sfondi in parallasse.

Il sonoro oltre a ricalcare la colonna sonora originale accoppia ad ogni particolare tipo di attacco un jingle diverso che permette così di riconoscere cosa si sta facendo senza bisogno di tenere l'occhio puntato sulla barra di caricamento delle magie. L'unica pecca può essere un livello di difficoltà inizialmente un po' troppo elevato, ma una volta che avrete fatto la mano a comandare le varie magie a disposizione sarete in grado di affrontare ogni avversario fino alla sconfitta finale della malvagia regina Baumorda. Inutile dire che la Capcom ha impegnato le sue risorse fino all'ultima goccia, ottenendone come risultato un videogioco che, insieme ad Alien e pochi altri, concorre a buon diritto per la palma di migliore conversione da film di tutti i tempi.

- Klaproth

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