Cheese
[24-25 Marzo 2003]

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Cheese può essere considerato il mio primo tentativo portato a termine di realizzare una storia seria. Dopo anni passati a scrivere e disegnare cazzate, ho pensato che forse era giunto il momento di sfruttare gli insegnamenti incamerati nelle lezioni di Scuola del Fumetto, soprattutto quelli di Enzo Verrengia (sceneggiatore di un fumetto che purtroppo non riesco a sopportare, Martin Mystère). Violentandomi all'ennesima potenza, ho provato addirittura a scrivere una storia d'amore, io che ho sempre rifuggito (o schernito, a seconda dei casi) cose di questo genere. Ovviamente non poteva uscire fuori qualcosa di allegro tipo commedia romantica con Doris Day e Rock Hudson, ma ho inscenato un rapporto che non può esistere in riva al mare d'inverno per una ragione molto semplice, mi piaceva come veniva l'effetto dei capelli scompigliati dal vento. Tutti i disegni, infatti, sono stati fatti con un evidenziatore, perché non trovandomi molto a mio agio con i tratto-pen eccessivamente piccoli, ho voluto esagerare e provare con qualcosa dalla punta spropositata, tentativo bissato poco dopo con Ti senti preparato?, tranne per il lettering, per il quale ho usato una normalissima 0.4.
I disegni sono stati fatti direttamente con l'evidenziatore, senza fare nessuna prova a matita, con un risultato che posso ritenere nonostante tutto soddisfacente, a parte un paio di errori minimi difficilmente individuabili, peraltro.

Dal punto di vista della sceneggiatura non ho preso spunto da persone realmente esistenti, anche perché fortunatamente non m'è mai capitato di sentire da amici storie del genere (e anche se fosse non credo verrebbero a raccontarlo a me, se non altro perché potrei spiattellare tutto a tutti tirando fuori storie come queste), il character design dei personaggi è quello solito quindi non c'è molto da dire.
Il titolo della storia, "Cheese", è quello di una canzone dei NOFX - tratta dall'album "Ribbed" del 1991 - di cui riporto un paio versi proprio nell'ultima vignetta (citandone anche l'autore, "Fat" Mike Burkett). E' mia abitudine saccheggiare quando posso titoli da gruppi che mi piacciono (vedi infatti The dig).
Due parole sul finale: dall'ultima scena in effetti non si capisce bene come finisca la storia, se lei si getta fra le braccia di lui perché è l'ultima volta che può farlo o perché ha cambiato idea... e sinceramente non so neanch'io quale delle due ipotesi sia quella giusta! Sul serio, non mi sono preso la briga di decidere, tanto la mia intenzione era quella di lasciare il lettore nell'incertezza. Tenendo conto però che mi piace far finire male le storie, uno potrebbe pensare che il vero finale sia quello brutto, ma non si può mai dire...

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© 2003 Vasco Serafini. Tutti i diritti riservati.